About Doping

Sono molto sensibile all'argomento doping. Sono convinto che il duro lavoro alla fine paghi sempre. Chi ha avuto la bontà di leggere la mia biografia si sarà reso conto che un nuotatore che nasce senza talento, spinto dall'ambizione può arrivare a sottoporsi a qualsiasi sacrificio pur di cogliere i risultati all'inizio nemmeno ipotizzabili, neppure da se stesso (non parliamo poi di tecnici e di presidenti di società...). A tal proposito nel 1992 Franco Del Campo - finalista olimpico nei 100 e 200 dorso ai Giochi di Città del Messico - sulle pagine de "Il Piccolo", durante una presentazione che precedeva una mia intervista scriveva "non sarà un grandissimo talento, ma è la dimostrazione di quella "etica dello sport" che permette di arrivare a risultati importanti grazie all'impegno e allo spirito di sacrificio". Questa premessa era necessaria per introdurre lo scopo di questo link e cioè quello di raccogliere il parere di Voi lettori a proposito della lettera, con relativa risposta e mia successiva replica, che nella primavera 2009 inviai a Marco Conti, reporter di nuoto.it. Personalmente sono convinto che il doping nel nuoto esista, così come nel tennis e in altri sport: non credo sia appannaggio del solo ciclismo, dell'atletica e di poche altre realtà sportive. Pratico sport da 37 anni, non sono nato ieri. Le lettere che leggerete tra poco sono di quasi due anni fa. Nel frattempo lo scorso agosto al mondiale master di Goteborg nei 200 sl ho "dovuto" gareggiare contro Vladimir Pyshnenko, oro nella 4x200 alle Olimpiadi di Barcellona '92. "Dovuto" perché l'ho fatto turandomi il naso considerati i trascorsi agonistici del russo, beccato due volte all'antidoping e fermato due volte per due anni. Lo straordinario record del mondo stabilito in Svezia (1'53''65) non è di molto superiore all'1'47''9 registrato ai Giochi del '92, quando aveva 22 anni (ora ne ha 40) e possiamo immaginare con quali modalità... Se da agonista c'erano i controlli ma lui comunque sfidava la sorte ora che questi sono solo apparenti perchè io dovrei pensare che vada a pane ed acqua? Il russo ora naturalizzato americano, 194 cm per 89 kg, naturalmente avrebbe vinto comunque visto il suo curriculum (oltre all'oro di Barcellona altri due argenti alle stesse olimpiadi, un argento ai Giochi di Atlanta '96, due argenti ai Mondiali di Roma '94 e un oro agli Europei di Atene '91, tutti in staffetta) ma così non mi piace. Le foto con i miei avversari dei Campionati, Daniel Serra e Alejandro Moreno, le ho fatte molto volentieri ma con

Pyshnenko non l'ho voluta mica! Giova ricordare (e poi termino) che in un sondaggio anonimo proposto all'interno del Villaggio Olimpico agli atleti partecipanti ai Giochi di un edizione dell'ultimo decennio fu chiesto se, avendo la certezza di vincere la medaglia d'oro, si sarebbero sottoposti a pratiche dopanti pur sapendo che ciò li avrebbe portati a morte certa: ebbene una percentuale attorno ai tre quarti di chi si sottopose al sondaggio rispose di sì....

 

Il mio amico Dario Bertazzoli, master triestino del Tuatha De di Brescia, lo scorso 4 dicembre (infausto anniversario per me: esattamente 12 mesi prima veniva battuto il mio mondiale dei 1500...) mi scriveva una mail dove, consigliando alcuni argomenti che dovrei trattare su questo sito, diceva: "... penso che esprimere le tue sensazioni, il tuo pensiero possa essere un buon riferimento per un giovane o per un genitore che vuole affidare il proprio figlio a questo nostro mondo. Parla di etica, di disciplina, di sacrificio, di obbiettivi che uno sportivo può avere e non mi riferisco solo ai campioni ma anche ad un vasto pubblico di sportivi nella media che utilizzano il fare sport per la sola passione...".
Ora la mia prima mail spedita a www.nuoto.it il 16 aprile 2009.

Oggetto: richiesta di controlli antidoping settore master
"Mi chiamo Dino Schorn e sono un nuotatore master di Trieste. Chiedo cortesemente di poter ospitare un mio intervento che ritengo di sicuro interesse e che auspico possa catalizzare l'attenzione di tutto il popolo master. Colgo l'occasione datami dall'intervista rilasciata da Milorad Cavic al quotidiano "La Repubblica" in data 09/04/2009 per poter esprimere ciò che da tempo volevo esternare. A tal riguardo riporto solamente 4 domande e relative risposte per entrare subito nel cuore del mio ragionamento.

Domanda: "Il 2008 è stato l'anno strano dei costumi, no?

Risposta: "Sono stati il capro espiatorio del doping."

D: "Lei dice?"

R: "Io dico. L'evoluzione di ogni atleta è lenta e continua, non assomiglia ai razzi della Nasa che abbiamo visto."

D: "Nomi non ne fa?"

R: "No. Però io sono stufo di vincere e poi essere sospettato, quindi ho messo a disposizione il mio sangue per essere testato, sempre e comunque. C'è un progetto, ho chiesto a tanti di aderire."

D: "Responso?"

R: "Lasciamo perdere. Ma ricordo in passato che molti risposero, ad un sondaggio, di essere pronti a vivere di meno pur di avere un oro olimpico. Quindi di cosa parliamo?"

Un secondo esempio d'interesse verso l'allarme doping è dimostrato anche dall'intervista rilasciata in data 11/04/2009 al quotidiano locale di Trieste "Il Piccolo" da Emilio Felluga, presidente del CONI regionale del Friuli Venezia Giulia: "Oggi le difficoltà applicative nel dimostrare il doping in ambito amatoriale stanno nel fatto che i controlli devono essere fatti sul posto e da personale medico abilitato. Questo ha dei costi molto alti." dopo 12 anni di inattività sono ritornato in acqua un anno e mezzo fa e mi è bastato veramente poco per rimanere sbalordito davanti a certi tempi realizzati da miei coetanei. Io mi chiedo come si faccia a replicare (o addirittura a migliorare!) tempi stabiliti 20 anni prima, considerando che:

A) Per motivi lavorativi e/o familiari non ci si allena più quotidianamente e men che meno per 2 volte al giorno;

B) Fisiologicamente i tempi di recupero non sono più gli stessi;

C) Spesso non si è più nel peso forma e talvolta qualche vizio (fumo, alcool, etc) accumulato negli anni anche se abbandonato non ci consente di esprimerci al meglio;

D) Abbiamo pur sempre il doppio degli anni...

Il record M45 di Marco Colombo nei 200 sl (1'59"60) mi sembra credibile a fronte dell' 1'49" che nuotava in vasca corta da agonista, soprattutto considerando la sua classe ed il valore internazionale che esprimeva da "giovane" quando ad esempio gareggiava alle Olimpiadi.

Nel mio piccolo, per poter battere il mondiale di Silvestri (Campione Italiano Assoluto 1979 proprio nei 1500 e sul podio tricolore consecutivamente dal 1978 al 1982 nei 400-1500 sl, quindi un signor Atleta), ho dovuto allenarmi 6 giorni a settimana in acqua con l'aggiunta di 2-3 sedute in palestra! Il mio amico Massimo Milano, molto ben informato essendo toscano come l'ex primatista, in occasione del record mi diceva che quest'ultimo si era preparato nuotando ogni giorno per due ore e riuscendo pure a sostenere serie a 1'10" di base! Considerando che da agonista nuotava i 1500 in lunga in 15'56", levando una ventina di secondi, in corta ne uscirebbe un 15'36" che casualmente corrisponde al mio personale del 1994 (15'35"97): i conti tornano se pensiamo che da master ora nuoto in 16'22"21 e lui solo 1"7 in più. Inoltre teniamo presente che negli anni '90 nuotavamo con il costumino quindi i 46" secondi che mi separano da allora diventano 1' in più, una differenza che mi sembra corretta. Se ora nuotassi in 15' e mezzo la mia prestazione sarebbe sospetta o no? Quando invece leggo l'intervista rilasciata da un primatista del mondo che sostiene di nuotare solamente 3 volte a settimana, allora mi si permetta almeno di rimanere perplesso! Oppure l'atleta in questione è veramente un fenomeno ma non riesco a capacitarmene dal momento che da giovane era un'atleta nella media (Aronne Anghileri definiva "ignoto" pure chi riusciva a strappare un bronzo agli Assoluti...). Credo insomma che i soli materiali tecnologici (costumoni) non possano giustificare simili prestazioni di 40enni che, a questo punto, potrebbero ambire ad entrare nelle finali nazionali degli agonisti! Mi sbaglierò (in tal caso ne sarò felice e constaterò con piacere l'eventuale esempio dimostrato con i fatti dai "big" italiani) ma avendo iniziato a nuotare ben 35 anni fa ne ho vista passare di acqua sotto i ponti... Tutto questo ragionamento per chiedere alla Federazione un serio programma antidoping. Mi rendo conto delle spese che la FIN dovrebbe sostenere e per questo motivo non suggerisco il prelievo ai primi 3 classificati di ogni gara ma almeno a chi stabilisce un primato sì! Personalmente parteciperò al meeting di Città di Castello l'ultimo weekend di maggio: mi offro per essere testato in caso di primato italiano nei 1500. Ora, parafrasando Cavic, chiedo l'adesione dei tanti campioni "nostrani" che si distinguono a suon di record internazionali. Ringrazio per l'ospitalità e per l'attenzione prestatami. Dino Schorn

Risposta di Cristiano Guerra (nuoto.it)
"Buongiorno. Grazie per la sua proposta ma preferiamo che altri siti web più funzionali e specifici per il settore master pubblichino il suo intervento dal momento che noi per questo settore ci limitiamo semplicemente a riportare un report settimanale a cura di Marco Conti, inoltre per scelta editoriale non trattiamo il tema doping proprio per la sua delicatezza e complicatezza se non per riportare squalifiche ufficiali pubblicate dalla FINA.
Cordialmente
Guerra Cristiano
www.nuoto.it "

Risposta di Marco Conti.
"Ciao Dino. Posso inoltrare questa tua alla redazione di nuoto.it ma so già che dato il tema trattato è difficile venga pubblicato. In questi anni sono stati, senza dover aspettare il costumone di nuova generazione, sempre molti i sospetti sorti su questo o quel concorrente. Capisco Cavic che vince, viene sospettato e mette a disposizione il proprio sangue, fa bene, lui con il nuoto ci lavora...non capisco francamente noi Masters. Ti faccio il mio di esempio. Nel 2000-2001 dopo dieci anni dal rientro tra i masters a 36-37 anni ho ottenuto senza costumoni i miei migliori tempi da atleta. Ti parlo che mi sono ritirato ne 1981 a 17 anni e quindi quasi nel pieno delle mie forze fisiche con tempi sui 25"5 e 57" nei 50 e 100 stile libero in corta e 26" e 59" in lunga...insomma mediocrità assoluta, mai fatto un campionato italiano neanche giovanile etc, etc, Nel 2000-2001 ottengo 24"16 e 54"64 come migliori tempi in corta e 24"78 e 55"93 in lunga, risultato vengo additato come dopato. Inutile ti dica che non ho mai assunto alcuna sostanza proibita se non qualche integratore da banco per brevi periodi riscontrando solo un aumento delle volte in cui andavo in bagno e basta. Eppure da ragazzo nuotavo 12 volte la settimana con percorrenze tra i 12 e i 15 km e da master invece non arrivavo a 3-5 km giornalieri e spesso per motivi di lavoro nuotavo solo 3-4 volte la settimana, quindi come mai questi miglioramenti? Questa mia curiosità è diventata lavoro, ho venduto la mia attività di negoziante, mi sono messo a studiare e ora sono allenatore di nuoto e preparatore atletico di squadre di A1 e A2 di pallanuoto. Le spiegazioni a me stesso sono ora molteplici: scarsa attitudine al lavoro, poca sicurezza in gara, non completo sviluppo psico-fisico e soprattutto cattiva gestione dell'allora allenatore che allenava uno sprinter come me esattamente come i fondisti delle maratone nei fiumi argentini o dei mari egiziani. Tornando a noi, non possiamo fare nomi e dire quello è dopato se non ci sono le prove, innescheremmo solo una caccia alle streghe. L'unico che è stato preso fu Roberto Tarricone, mio ex compagno di squadra, che ammise e venne condannato, da allora i controlli sono aumentati, qualcun'altro è stato preso, soprattutto in mare nelle gare di fondo, altri sono scappati o si sono dati una regolata, altri ancora sfidano la sorte, ma di loro e dei loro risultati a me non interessa nulla. I costi da sostenere per questi controlli sono enormi e li ha fino adesso sostenuti lo Stato tramite le ASL, non credo possano essere aumentati i controlli, soprattutto in periodo di crisi. Non riesco a trovare una soluzione, ma sicuramente non lo è dire che questo o quello è dopato senza prove. Siti istituzionali come nuoto.it o nuotomaster.it non pubblicheranno mai nulla del genere, rischiano denunce e le perderebbero. Credo sia opportuno in altre sedi però alimentare un dibattito serio e stimolare le autorità preposte ad aumentare i controlli con pressioni di carattere mediatico e non solo. Nel nostro piccolo restiamo puliti e diciamo agli altri di esserlo e di fare lo stesso. Un salutone Marco Conti "

Mia replica.
"Gentile Marco, condivido gran parte della tua risposta ma è emblematico che tu creda con certezza che la mia proposta non verrà pubblicata sui siti che invece dovrebbero avere a cuore un tema così scottante e delicato. Ritengo di avere documentato i fatti che mi rendono così perplesso, seguendo una logica, non ho fatto nomi perchè non ne ho le prove ma non sono nato ieri e un po' d'esperienza fatta con gli studi all'Isef, allenando una squadra assoluta di nuoto, lavorando come personal trainer in palestra con l'aggiunta di convention ed aggiornamenti vari, posso dire che con molta probabilità la puzza di bruciato c'è! L'esser disponibile ad un controllo non è una volontà di provocazione o ancora peggio una dimostrazione di egocentrismo ma un segnale concreto che valga da esempio per tutti e, magari, possa stimolare altri atleti rappresentativi ad emularmi, perchè tra questi ultimi potrebbe esserci chi sfida la sorte: a te giustamente non interessa nulla di loro, ma i loro risultati poi devi pure commentarli! Nulla in contrario riguardo all'uso di integratori, che come la parola stessa dice hanno il solo scopo di integrare l'alimentazione e che quindi non sono atti a migliorare la prestazione (ne faccio uso pure io). Non posso tuttavia rimanere indifferente a chi, dall'alto del suo status di primatista mondiale, afferma di nuotare 3 volte a settimana, di non aver mai fatto uso di integratori e il segreto dei suoi successi sia frutto dell'ambiente adatto e della tradizionale cucina italiana (vino compreso). Suvvia... Hai ragione nel dire che dare ad uno del dopato senza le prove non sia la soluzione adatta ma ci sono altre strade da percorrere se non la repressione seguita a dei seri controlli? Faccio una proposta che non mi sembra assurda: a dispetto dei costi per sostenere l'antidoping (non chiedo esami di sangue, capello, dna, etc. che possono essere onerosi), è molto difficile fornire ai meeting e ai campionati regionali, nazionali ed internazionali alcune provette da far riempire di urina (UNA ad atleta) SOLAMENTE a chi stabilisce un record? Almeno per conoscere la bontà o meno del tempo che si sta omologando! Il medico della manifestazione che dev'essere obbligatoriamente presente sul piano vasca fungerebbe da "notaio", sigillando il campione per poi spedirlo al laboratorio per le analisi. E' una proposta che con un po' di buona volontà - e per questo chiedo la solidarietà dei big - si può mettere in cantiere. Chi non ha nulla da temere metta una firma in calce... Dici bene a riguardo di dibattiti seri ed autorità stimolate ma, perdonami, mi sembra un discorso diplomatico: se il doping c'è, così come lo crediamo in tanti, chi avrebbe l'interesse di alimentare tavole rotonde o far pressioni di carattere mediatico? Io sono l'ultimo arrivato ma sapresti dirmi quanti prima del mio intervento hanno fatto altrettanto, in modo serio e concretamente propositivo, mettendoci nome e faccia? Concordo quando parli, riferendoti all'attività giovanile a confronto con quella adulta, di scarsa attitudine alla fatica, cattiva gestione dell'allenatore, etc. e nel tuo caso nulla da eccepire, d'altronde non ti conosco e sarei superficiale nel dubitarne. Forse sono aumentati gli stimoli, hai avuto più fiducia nei tuoi mezzi, avevi smesso a soli 17 anni e forse a non avvenuta maturazione psicofisica, inoltre in vent'anni sono cambiate le metodologie di allenamento. Ma il mio esempio riguarda un atleta che aveva per allenatore uno tra i migliori d'Italia, in allenamento era stimolato da fior di campioni di livello internazionale e che non si è ritirato prestissimo come te. Ce n'è un altro che in allenamento era un leone, a volte si sciroppava pure 12 km a seduta, era allenato dal tecnico del miglior fondista che abbiamo al momento in Italia ed ora, dopo più di tre lustri, arriva a pochi secondi dal personale nei 1500 e praticamente rifà il suo tempo nei 400 sl! Forse - e me lo auguro - mi sto sbagliando, ma è possibile che in decenni di nuoto master sia stato preso un solo atleta? Mi raccontano certe cose nell'ambito del ciclismo amatoriale... Soliti luoghi comuni? Non sono un tipo tecnologico (infatti questa mail la sto dettando) ma sembra che su internet chiunque possa trovare qualsiasi tipo di additivo - non aspettavamo di certo "Le Iene" per saperlo - o basti pensare alla vicina Slovenia dove si può "fare la spesa" ad esempio acquistando l'efedrina, uno stimolante proibito in Italia. Il Tarricone che tu citavi una volta è stato nominato da un'atleta triestina che mi diceva come egli da giovane fosse un nuotatore tra i tanti: incuriosito andavo a guardarmi la tabella dei record dove vedevo dei tempi straordinari che, guarda caso, non sono stati cancellati. Tu mi dicevi che eravate compagni di squadra ma un'esplosione (anche fisica, mi dicono) così non era sembrata strana a qualcuno? Mi è stato detto che inoltre non fu nemmeno beccato sul fatto (leggasi controllo antidoping)... Forse sarò retrogrado, sarò rimasto ai due-tre picchi di rendimento stagionali (personalmente l'anno scorso ho preparato giugno, quest'anno febbraio, giugno e settembre) ma non mi spiego la frequenza di tanti record battuti in occasione degli innumerevoli meeting sparsi per la penisola. Da agonista tra i migliori risultati da me ottenuti posso citare un 6° posto agli Assoluti (1500), un 4° al "Sette Colli" (1500), un 12° in una tappa italiana di World Cup (800) ed un 5° agli Europei (5 km di fondo): certamente, in piscina, non ero di livello internazionale. Ebbene, gli esempi da me citati (e quotidianamente me ne vengono fatti degli altri) hanno raccolto molto meno ma ora si issano, seppur da master, ai vertici mondiali! Mah... Grazie per l'attenzione prestatami. Cordialità Dino Schorn "

Naturalmente non ho più avuto risposta. Superfluo, per me, commentare questo silenzio ma voi lettori di certo vi sarete fatti un'idea, non necessariamente su questo botta e risposta ma in generale su questa presunta piaga. Ricordo che a Riccione 2009, in occasione degli Italiani master Fin, arrivai un giorno prima dell'inizio dei campionati (avevo tre gare nei primi tre giorni) e seppi con anticipo che il controllo antidoping sarebbe arrivato nel weekend che chiudeva la manifestazione: mi chiedo se ciò sia normale. Durante la settimana furono stabiliti pure record europei e mondiali che, naturalmente, non furono "testati"... In attesa di istituire un forum di discussione su questo argomento Vi invito a scrivere le Vostre impressioni alla mail che trovate sul link Contatti.
Un abbraccio

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