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										Racconta un’antica leggenda che un 
										principe, un giorno, fece portare nel 
										suo palazzo un elefante. Poi fece 
										chiamare alcuni sudditi ciechi e chiese 
										loro, senza prima spiegare che si 
										trattasse di un elefante, di toccare la 
										bestia e dire cosa pensavano che fosse. 
										Il primo dei sudditi si avvicinò ad una 
										zampa e, dopo averla toccata, sentenziò 
										che si trattava del pilone di un ponte. 
										Il secondo toccò l’orecchio e non ebbe 
										dubbi; era un catino per l’acqua. Il 
										terzo afferrò la bestia a metà della 
										coda e pensò si trattasse di una corda. 
										Viene a questo punto da chiedersi, che 
										cosa voleva dimostrare il principe 
										chiamando i sudditi e chiedendogli di 
										fare ciò? Voleva dimostrare che, anche 
										quando sembra chiara ed evidente, la 
										verità non è mai una sola e può variare 
										a seconda del punto di vista che si usa 
										per guardare. 
										E così, dalle antiche leggende ci 
										trasferiamo ai giorni nostri e torniamo 
										a parlare dei recenti Mondiali Master di 
										Riccione, soffermandoci ancora una volta 
										sulla 3 km in acque libere. La gara dei 
										record, si era detto, ma a quanto pare 
										non solo questo. Partendo da una 
										segnalazione di Giuliano Scafoni, 
										nuotatore Master romano, che lamentava 
										un’irregolarità nella rilevazione dei 
										tempi e nella stesura della classifica 
										finale, si è deciso di andare ad 
										indagare su questo diverso aspetto di 
										questa gara. Partiamo proprio da 
										Giuliano e dalla lettera spedita agli 
										organi istituzionali, FINA e FIN, al 
										termine della manifestazione, in cui 
										annota le irregolarità da lui rilevate. 
										Dopo aver lamentato un errore di oltre 
										cinque minuti nell’iniziale rilevazione 
										del suo crono Giuliano proseguiva: «Devo 
										notare con dispiacere che nelle 
										classifiche pubblicate sul sito 
										ufficiale della rassegna mondiale master 
										questi errori, in luogo di essere venuti 
										meno, sono stati accentuati. Orbene, 
										questo non mi sembra assolutamente 
										plausibile in una manifestazione di 
										questa caratura. E' possibile sempre e 
										comunque e può succedere a tutti di 
										commettere errori, pertanto chiedo a 
										nome mio e di quelli che hanno 
										partecipato alla gara odierna di 
										rettificare la classifica stilata e 
										pubblicata. L'errore riscontrato non è 
										di poca consistenza, infatti, nella 
										classifica pubblicata e affissa sul 
										campo gara ho riscontrato un errore di 
										oltre 5 minuti, su quella pubblicata ora 
										sul sito ufficiale è salito addirittura 
										a più di 7 minuti. Io ho preso parte 
										alla terza "onda" relativa agli M30-34 
										uomini, quella che sarebbe dovuta 
										partire alle 11.45. Le persone presenti 
										hanno constatato che la partenza è 
										avvenuta oltre l'orario prestabilito e 
										questo è il primo dato di errore 
										riscontrabile nella classifica 
										pubblicata sul sito ufficiale che 
										individua la mia partenza, come quella 
										di altri atleti della mia batteria alle 
										11.43. La mia richiesta peraltro non si 
										basa solo su questo dato, ma anche sul 
										fatto che mi è stato preso il tempo con 
										un cronometro, che non è di certo un 
										dato ufficiale, e dall'orologio della 
										fotocamera nel momento della partenza e 
										dell'arrivo, anche questo non è 
										ovviamente un dato ufficiale. Di certo 
										non sto scrivendo tutto questo perché 
										avessi velleità di vittoria e questa mi 
										sia sfuggita solo per l'errore 
										cronometrico - e di certo pertanto non è 
										stato falsato né l'orologio della 
										fotocamera né è stato fermato il 
										cronometro -, ma scrivo perché, 
										giustamente, sento il bisogno di 
										sentirmi ripagato in primis dell'impegno 
										profuso durante l'anno, degli 
										allenamenti e delle rinunce fatte per 
										essi, e secondo non di meno, delle spese 
										sostenute per partecipare ad un evento 
										di così grande importanza». 
										L’opinione di Giuliano è condivisa da 
										molti altri atleti, che spesso hanno 
										usato forum per lasciare le loro 
										opinioni. Il caso più clamoroso 
										ritrovato nella rete è quello del 
										brasiliano Alexandre Lopes, tornato in 
										patria con una medaglia di bronzo al 
										collo, ma classificato quinto nella 
										classifica definitiva, stilata il giorno 
										successivo rispetto alla gara. Questo un 
										astratto della testimonianza di 
										Alexandre: «All’arrivo degli atleti 
										della mia categoria ci avevano detto che 
										il vincitore aveva nuotato in un tempo 
										di 27 minuti, mentre io, come il secondo 
										e il quarto classificato, avevo nuotato 
										un tempo che si aggirava intorno ai 29 
										minuti. Si capisce fin da qui che i 
										rilievi cronometrici erano sbagliati e 
										tutto faceva pensare che il percorso non 
										fosse stato di 3000 metri, ma intorno ai 
										2500 metri. Il peggio è, però, arrivato 
										dopo, visto che a quasi tutti gli atleti 
										della mia batteria è stato incrementato 
										il crono di circa un minuto e mezzo. Non 
										posso dire se siano stati commessi o 
										meno errori nelle altre batterie e nella 
										giornata successiva, ma posso dire con 
										certezza che nella mia batteria i tempi 
										sono stati modificati. In ogni caso, una 
										volta arrivato, sono stato classificato 
										terzo e mi hanno dato la medaglia di 
										bronzo, ma nei giorni successivi alla 
										mia gara mi sono accorto che al secondo 
										e al terzo posto erano stati inseriti un 
										inglese e un americano che prima 
										risultavano più indietro nella 
										classifica. Io ero scalato al quinto 
										posto e l’atleta spagnolo a cui era 
										stata assegnata la medaglia d’argento 
										alla fine risultava quarto. A questo 
										punto sono andato a vedere le foto che 
										avevo fatto ai tabelloni con i risultati 
										e mi sono accorto che questi due atleti 
										avevano realizzato un tempo migliore del 
										mio fin dall’inizio, ma non avevano 
										nuotato nella mia stessa batteria 
										(quella che comprendeva gli atleti con i 
										migliori tempi di iscrizione) e, al 
										momento di stilare un’unica classifica 
										comprendente gli atleti di tutte le 
										batterie, sono stati per errori messi 
										dopo di me nonostante il loro tempo 
										risultasse inferiore. Ciò che mi rimane 
										alla fine di questa esperienza è una 
										frustrazione enorme e la consapevolezza 
										di tornare in Brasile senza sapere quale 
										sia stata la mia reale posizione nella 
										gara in mare. La medaglia di bronzo mi è 
										rimasta perché, alla fine, nessuno me 
										l’ha richiesta indietro, ma ciò non 
										toglie che questa situazione rimanga 
										comunque frustrante». Quella di 
										Alexandre Lopes è probabilmente la 
										testimonianza più clamorosa fra tutte le 
										numerosissime lasciate nei diversi forum 
										che trattano di nuoto. In tanti si 
										dicono delusi dagli errori e dal 
										comportamento dei giudici che, 
										nonostante le promesse di sistemare gli 
										errori, non hanno poi apportato 
										sostanziali modifiche, forse per non 
										incorrere nel rischio di peggiorare 
										ulteriormente la situazione. A questo 
										proposito, per diritto di replica, è 
										stata chiesta una risposta ad una delle
										 
										massime autorità sportive presenti 
										all’evento Andrea Prayer, responsabile 
										del settore master all’interno della 
										Federnuoto Italiana e dirigente delle 
										Federazione Internazionale. «Sono 
										ovviamente consapevole dei problemi 
										incorsi nella gara in acque libere, ma 
										esiste una spiegazione chiara e 
										inequivocabile per quello che è 
										successo. A causa di problemi di 
										rilevamento degli orari di partenza 
										delle diverse ondate ci si era 
										ritrovati, al termine della prima 
										giornata, con dei risultati non corretti 
										e con dei rilievi cronometrici 
										evidentemente sbagliati. Fortunatamente 
										la giudice di partenza, la canadese 
										Linsday Trembley, ha preso a mano gli 
										orari di partenza di tutte le ondate e, 
										una volta terminata la giornata, è stata 
										in grado di fornirci gli orari corretti. 
										A quel punto, con gli orari di partenza 
										esatti forniti dalla giudice e quelli di 
										arrivo forniti dal  
										sistema elettronico, che in quel caso 
										aveva funzionato correttamente, siamo 
										stati in grado di stabilire il crono di 
										ogni partecipante. Chiaramente, 
										trattandosi di un numero enorme di 
										atleti, il tempo impiegato per questo 
										procedimento non è stato breve e siamo 
										stati in grado di pubblicare la 
										classifica definitiva solo a due giorni 
										dal termine delle gare mondiali. Detto 
										questo, posso solo affermare che la 
										classifica attuale è quella corretta sia 
										per quanto riguarda i tempi che per 
										quello che concerne l’ordine di arrivo».  |